Oggi, 25 Novembre, è una giornata importante per le donne, una giornata che fa riflettere su tutte le violenze che noi donne abbiamo subito o subiremo nella nostra vita. È terribile leggere i dati che parlano di femminicidio, di donne che purtroppo hanno subito tutta la cattiveria che un uomo può esprimere, a causa della gelosia, della rabbia immotivata, della debolezza all'alcool o alle droghe o semplicemente perché è un debole che sa alzare solo le mani.
martedì 25 novembre 2014
giovedì 20 novembre 2014
Quanto tempo...
È passato così tanto tempo dal mio ultimo post, che quasi mi ero scordata di questo blog. Che dire, la vita reale mi ha assorbita completamente in questi ultimi mesi e tra un impegno e l'altro ho avuto ben poco tempo da dedicare a chi voleva proporsi come servitore. Ho mantenuto i contatti con chi già era mio schiavo, ma purtroppo non ho potuto fare la conoscenza di altri, per evitare di togliere altro tempo a quelli più fedeli.
Ora, dopo aver portato a termine vari impegni, ho più libertà e sicuramente riprenderò con le selezioni, quindi se siete interessati andate nella sezione "Candidature" e seguite il procedimento. Al contrario del passato, attualmente non ho uno schiavo fisso che mi serve dal vivo, poiché il mio schiavo fedele vive ancora in Sicilia, mentre io mi sono trasferita al Nord. Non escludo quindi che qualche schiavo potrebbe avere l'onore di servirmi anche dal vivo, ma sono molto esigente e sarà necessario dimostrarmi di essere validi, seri e totalmente disponibili (no a schiavi fidanzati o troppo impegnati con la loro vita quotidiana).
Come al solito, evitate di proporvi se non rispettate le mie richieste, non contattatemi per fare due chiacchiere (per quello esistono le chat) e non cercatemi se siete degli switch: sono una Padrona, sarò sempre e solo una Padrona e sotto di me avrò sempre e solo schiavi rispettosi della Donna, che non potrebbero sottometterla neanche per gioco.
A presto.
martedì 5 agosto 2014
Dominazione dal basso
Questo post è rivolto più alle donne che si definiscono Padrone, piuttosto che agli schiavi. Perché si sa, la donna con il suo potere può schiacciare l'uomo e trasformarlo in ciò che vuole, ma fino a che lei stessa non si rende conto realmente del potere che possiede, sarà difficile per un uomo cambiare.
Purtroppo vedo spesso schiavi che fanno la cosiddetta "lista della spesa" quando contattano una Padrona. Senza sapere minimamente cosa lei cerchi e di cosa possa avere bisogno, partono con le loro richieste, come se fossero in un'agenzia di viaggio a prenotare una vacanza. Ovviamente chi fa così, se si ritiene davvero uno schiavo, sbaglia e lo sbaglio sta nel fatto che fare richieste non significa essere sottomessi, ma vuol dire solo divertirsi in maniera alternativa.
Gli uomini dunque sbagliano, ma questo si sa già, altrimenti la natura non li avrebbe resi inferiori rispetto alle donne. Il problema è che sbagliano anche molte donne, poiché al posto di rimettere al loro posto lo schiavo, ascoltano le richieste e cercano di adattarsi a queste. Che si faccia per passione o per avere un'entrata di denaro, sottostare alle richieste di un uomo non è minimamente accettabile per una Padrona. È la Donna stessa a dover stabilire le regole ed è lo schiavo che deve plasmare la sua anima al volere della Padrona, per saperla soddisfare e renderla fiera.
Purtroppo molte usano la dominazione per ottenere un profitto e se la donna si adatta è colpa principalmente della sua voglia di denaro. Ma il denaro non è più importante della propria dignità, e questo una donna non dovrebbe mai scordarlo. Non è possibile che per denaro si possa arrivare a farsi trattare come pezzi di carne da degli uomini. La donna è realmente in grado di sottomettere l'uomo e non c'è bisogno di concedersi per sottometterlo. Se vi concedete e vi adattate alle loro richieste, le schiave siete voi, non loro.
Per colpa di donne di questo tipo, gli schiavi si sentono in diritto di insultare chi non vuole sottostare alle loro richieste, si permettono di giudicare, di alzare la cresta. Dal canto mio, ciò che voglio da un rapporto di dominazione lo metto sin da subito in chiaro e non mi sono MAI adattata alle richieste di altri, neanche a richieste minime. Perché? Semplicemente perché sono IO a dettare le regole e gli schiavi devono tacere e sottostare, o appunto rivolgersi ad altre che si credono Padrone, ma in fin dei conti sono ad un livello inferiore rispetto agli schiavi.
La situazione difficilmente cambierà, perché se gli uomini hanno il difetto di essere troppo superficiali e manovrabili con la bellezza femminile, le donne hanno il difetto di essere troppo attaccate al denaro e alle belle cose per sentirsi viziate. Posso solo dire che se tutte le donne avessero maggiore stima di se stesse, potrebbero continuare a sfruttare gli uomini senza perdere minimamente la propria dignità vendendosi... è difficile da comprendere, ma se non c'è offerta, come in ogni cosa, la domanda si adegua.
lunedì 30 giugno 2014
Dare e ricevere rispetto - parte 1
Come già avevo anticipato, eccomi a parlare del rispetto che si viene a creare in un rapporto di dominazione. Lo ritengo un argomento molto importante, sul quale ci sarebbe tantissimo da scrivere, e sul quale spesso ricevo domande e dunque ho deciso che farò diversi post in merito.
Per cominciare, voglio parlare del rispetto che si crea da subito, ancor prima che lo schiavo si metta in contatto con la Dea che vuole servire, perché anche se alcuni non lo sanno, il rispetto deve essere già presente nell'animo del servitore, altrimenti sarebbe meglio per lui che si dedicasse ad altro. Questo per dire che se nella vita siete abituati a prevalere, a non rispettare le donne e a mettervi al centro di tutto, proponendovi ad una Dea, abituata ad essere ricoperta di attenzioni, perderete solamente il vostro tempo e soprattutto il suo.
Spesso chi decide di intraprendere il percorso di schiavo, si mette alla ricerca di una Dea che soddisfi i propri gusti estetici. Così facendo si parte già con il piede sbagliato, perché se è vero che in un rapporto di coppia la componente estetica è sicuramente importante, in un rapporto di dominazione (non basato sul rapporto di coppia) le cose vanno diversamente. Escludo quindi da questi discorsi tutti coloro che accettano la dominazione solo se a compierla è la propria compagna e coloro che appunto ricercano una compagna dominante per creare una storia.
Tutti gli altri, che non cercano una compagna, vuoi perché l'hanno già, perché non si sentono all'altezza o perché semplicemente vogliono soddisfare la figura femminile in generale e non una donna solo perché è la loro compagna, dovrebbero evitare di fare distinzioni basate sull'estetica. Il motivo sta nel fatto che non c'è nessuna legge al mondo che dice che solamente le donne belle abbiano il diritto di essere servite. Ogni donna su questo pianeta merita rispetto da parte della figura maschile e questo rispetto non deve derivare da un bel corpo o un bel viso, ma dal potere che esprime la donna con i suoi gesti e parole. Voi sareste felici se le Dee scegliessero solo schiavi belli? Probabilmente la gran parte di voi non avrebbe nessuna esperienza se le donne ragionassero così, questa è la verità.
Rimane il fatto che comunque siamo umani e se io riesco ad avere schiavi per niente attraenti, può capitare che uno schiavo non riesca a servire tutte le donne allo stesso modo. E su questo ritengo che ci sia da lavorarci con il tempo, perché è un difetto di non poco conto che andrebbe corretto. Il consiglio che mi sento di dare a chi purtroppo ha questo difetto, è quello di cercare di diventare lo schiavo di una Dea bella ai suoi occhi, per cominciare, perché ciò potrà servire nel futuro a vedere la figura femminile come essere realmente superiore, senza distinzioni. Il tutto dipende ovviamente dalle mani sotto le quali si capita, perché non tutte sanno cosa sia la solidarietà femminile.
Cominciate dunque a lavorare su questo, focalizzandovi sul fatto che non siete nessuno per dire che una donna bella merita soddisfazioni, mentre una non particolarmente attraente no. Se siete realmente inferiori, queste distinzioni non dovrete mai farle, perché facendole peccate di presunzione. La presunzione, in uno schiavo vero, non è mai presente.
Successivamente vi parlerò del rispetto che deve essere mantenuto nel momento in cui si contatta una Dea, per proporsi a lei come servitore. Passo a passo attraverserò tutte le fasi di un rapporto di dominazione, per permettere di capire come comportarsi a chi deve migliorarsi e a chi vuole fare i primi passi in questo mondo.
mercoledì 18 giugno 2014
Un po' di novità...
In molti sapranno che il mese scorso mi sono trasferita in un'altra regione e quindi non sono più in Sicilia. La regione non la rivelerò, per il semplice fatto che non mi sono trasferita per fare incontri, ma per impegnarmi nello studio, nel futuro lavoro e per raggiungere determinati traguardi. Vivo con due mie amiche, in una casa decisamente grande e comoda, con un fantastico terrazzo spazioso che ho deciso di abbellire con splendidi fiori, per far capire anche a chi osserva da fuori che in questa casa ora ci sono tre donne a dare un tocco di vita all'ambiente. Il mio ragazzo invece vive sotto di noi... gli appartamenti erano identici, ma io ho scelto di stare in quello di sopra... il perché potete immaginarlo.
Purtroppo quando sono partita, ho potuto portare con me solo alcune valigie ed avendo due armadi pieni di vestiti, ho dovuto farmi inviare diversi pacchi. È stata dura resistere senza il mio amato guardaroba al completo per quasi un mese, ma finalmente ieri è arrivato l'ultimo pacco che aspettavo ed ora ho di nuovo con me tutti i miei vestiti, le mie scarpe, i miei trucchi...
Ho dato un'occhiata al mio vecchio hard disk e ho trovato una marea di mie foto che avevo deciso di pubblicare, ma tra la ricerca di una nuova casa e vari impegni, mi era proprio passato di mente.
Questa sera vi delizierò dunque con qualche mia foto che sono certa apprezzerete, ma sono ancor più certa che verranno apprezzate da chi ha fatto diversi sforzi per farmi avere quelle bellezze ai piedi.



venerdì 13 giugno 2014
Rivalità tra Donne
Essendo sempre stata una bella ragazza, ho subito molto l'invidia da parte di altre ragazze, ma anche da parte di donne più adulte. Quando ero più piccola non ero in grado di capire cosa scatenasse questa invidia, ma poi con il tempo l'ho capito e la cosa mi ha delusa e mi delude tutt'oggi.
L'invidia è un sentimento così inutile e logorante che chiunque lo provi dovrebbe cercare in tutti i modi di migliorarsi, per eliminarlo. Purtroppo appartiene a molte donne, che dedicano il loro tempo a criticare l'aspetto fisico di questa o quell'altra, il vestiario, la vita familiare, le scelte.
Su questo devo dire, e mi duole ammetterlo, che sono decisamente migliori gli uomini. Riescono a creare amicizie uniche, riescono a godere della propria vita senza stare ad invidiare quella di altri. Sarà anche perché hanno meno pretese e di sicuro non dedicano così tanta attenzione all'aspetto come fanno le donne, ma è una cosa che ammiro di loro.
Ogni volta che sento "amiche" che si sparlano alle spalle penso a quanto invece sarebbe utile unire le forze e cercare di raggiungere insieme degli obiettivi. L'invidia appartiene anche a molte Dee e Padrone, che al posto di considerare gli uomini seriamente ad un livello inferiore rispetto alle donne, preferiscono litigare tra loro per avere le attenzioni di uno schiavo. Penso che sia ridicolo abbassarsi a questi livelli, soprattutto per un uomo, e mi rendo conto che il mondo nel quale le donne non proveranno invidia per le altre è ancora molto lontano.
Un uomo che crede davvero nella superiorità femminile cosa può fare in questo caso? Sicuramente far capire alla donna invidiosa che lei in quanto donna non ha niente da invidiare ad altre, perché siamo tutte superiori rispetto agli uomini e dobbiamo cercare di essere migliori, in TUTTO. Lo stesso discorso è applicabile anche per le Dee o donne comuni che siano. Davvero... invidiare e dire cattiverie tra donne è squallido... lasciamo i difetti agli uomini e dimostriamo quanto valiamo di più.
giovedì 5 giugno 2014
La Dea nel rapporto di coppia
Spesso mi viene chiesto come gestisco il mio rapporto di coppia, se lui sa del mio lato dominante oppure se lo tengo all'oscuro di tutto. Oggi parlerò dunque di come io vivo la mia relazione con il mio ragazzo, ma la mia visione è strettamente personale, quindi tenete sempre a mente che ogni Dea ha il suo modo di vivere la coppia e non per tutte è uguale.
Parto col dire che ho conosciuto il mio ragazzo in un contesto totalmente al di fuori della dominazione, quindi non mi ha conosciuta come Dea Chiara, ma semplicemente come Chiara. Dopo varie uscite lui aveva già capito che se si fosse creato un rapporto tra noi, io sarei sicuramente stata al centro di tutto, ma la cosa non lo aveva assolutamente impaurito, anzi, per lui era come un sogno.
Abituato a rispettare le donne, grazie anche ad una madre severa che gli ha insegnato come dovrebbe comportarsi un vero uomo, non ha avuto problemi nel dedicarmi da subito mille attenzioni, nel farmi sentire la sua Regina e nel non farmi mancare nulla. Ciò mi ha fatto capire che probabilmente era un ragazzo che poteva fare al caso mio.
In passato ero stata con ragazzi più egoisti, con i quali era durata decisamente poco, data la mia natura. Questa è la prima storia che sta durando da diverso tempo e questo risultato mi ha resa cosciente di una cosa: non potrei mai stare con un uomo che mi vede sua pari o addirittura come inferiore e per me la dominazione non è solo un gioco, ma deve far parte della mia vita di tutti i giorni.
Dopo qualche tempo gli ho fatto conoscere oltre a Chiara, anche la Dea. Non sapeva nulla di questo mondo e inizialmente pensava che fossi io quella ad essere sfruttata. Vedeva purtroppo il ruolo della Padrona come quello di una prostituta, merito anche di come fanno passare le Mistress in tv o su internet. Con calma gli ho dunque spiegato che nessuno mi aveva mai sfruttata e che non era nella mia natura permettere ciò. Gli ho fatto quindi leggere qualche conversazione, gli ho spiegato come gestisco un rapporto di dominazione e anche se inizialmente non l'ha presa molto positivamente, probabilmente spinto dalla gelosia, con il tempo ha saputo accettarlo e soprattutto dopo aver visto che i miei schiavi hanno solo stima e rispetto per me, si è abituato con tutta tranquillità.
Dunque il mio ragazzo sa di Dea Chiara, conosce anche qualche mio schiavo e proprio perché dominare mi rende felice, non ha nulla in contrario con ciò che faccio. Nel rapporto di coppia sono io al centro dell'attenzione e lui fa continui sacrifici per rendermi felice, ma non lo chiamo "schiavo" e non gli do ordini come faccio con i miei servitori. Lo rispetto profondamente, ma posso affermare di rispettare anche i miei schiavi. Di questo però ne parlerò a parte, perché ritengo che il rispetto che una Dea prova per i suoi schiavi meriti un post tutto suo.
sabato 31 maggio 2014
Schiavi che mercificano
Ai miei occhi, un rapporto ideale con uno schiavo deve essere basato assolutamente sul rispetto verso di me come Donna. Non prenderei mai come servitore un soggetto che nella vita di tutti i giorni non rispetta al 100% le donne, perché chi non le rispetta e si propone di servire una Dea, in realtà sta solo giocando.
Ma il rispetto che un uomo ha verso una donna, in generale, lo si può anche intuire da come commenta il suo fisico. Quando vedo donne che si espongono, mostrando ogni centimetro di pelle, non giudico più di tanto loro, perché ogni donna è libera di mostrare ciò che desidera di sé, ma non posso fare a meno di giudicare gli uomini che scrivono "complimenti". Li metto tra virgolette, perché io non li definirei proprio come tali. Scrivere cosa si vorrebbe fare con il corpo di una donna, sotto la foto di questa, è un atteggiamento profondamente maschilista. La donna NON è un oggetto di piacere per l'uomo, è un essere umano, dotato di maggiore intelligenza e grazia, quindi a dirla tutta se proprio qualcuno deve mercificare qualcun'altro, lo potrebbero fare solo le donne nei confronti degli uomini.
Io personalmente non amo mostrarmi troppo, ma mi è capitato di ricevere commenti vergognosi anche sotto fotografie che ritraevano le mie scarpe. Ogni volta che leggo certe manifestazioni di eccitazione di quelle povere bestiole, mi vedo costretta a cancellare i commenti, è più forte di me. Le foto non sono di certo pubblicate per farsi passare come oggetti, da usare a piacimento. Le foto esprimono emozioni e nel mio caso esprimono potere, quello femminile. Se poi qualche esserino non lo capisce, il problema non è mio, perché la figura della larva la fa solo lui e come tale ai miei occhi vale meno della polvere.
Certi atteggiamenti me li aspetterei sicuramente da dei maschilisti, che vedono la donna solo come una bambolina da sfruttare, ma quando li riscontro in schiavi mi vergogno per loro. Non hanno capito che per servire al meglio una Dea, non bisogna mai vederla come un oggetto, ma come una creatura superiore, da rispettare in qualsiasi forma. È inevitabile che un uomo eterosessuale possa provare eccitazione nel vedere le foto di una donna attraente, ma la natura ci ha dotato di ritegno: non siamo obbligati a commentare con volgarità, perché l'interesse si può manifestare anche mantenendo il rispetto per la donna.
Ovviamente ci sono anche donne alle quali piace attirare su di sé l'attenzione e ricevere anche commenti volgari e proprio per questo motivo, chi vede la donna come un oggetto dovrebbe indirizzarsi proprio a ragazze di questo tipo, non certo a me.
Io dell'attenzione di uomini così spregevoli non me ne faccio niente, io so di essere una bella ragazza e non grazie a dei commenti banali o volgari, ma soprattutto io ho una stima di me stessa che evidentemente ad altre manca. Proprio questa autostima mi porta a non farmene niente delle larve, perché se una Dea si circonda di cose inutili, volgari e fastidiose, prima o poi perderà la sua classe e sarà un pupazzo nelle mani dell'uomo.
mercoledì 14 maggio 2014
Le seconde possibilità
Inizialmente ne davo sicuramente di più, perché dovevo capire come funzionava la dominazione praticata con sconosciuti, tramite internet. Ai primi sbagli perdonavo, con sbagli più grossi punivo, ma diciamo che la decisione estrema di abbandonare uno schiavo la prendevo solo quando avevo raggiunto il livello massimo di sopportazione.
Ora le cose sono cambiate, io sono cambiata. So quanto valgo e so che nessuno merita seconde possibilità. Il perché è chiaro. Prima di proporsi a me bisognerebbe cercare di conoscermi e questo blog ha proprio questo scopo. Se non si è in grado di servire una Dea come me, nessuno vieta di restare ad ammirare in silenzio, ma il proporsi per poi deludere è da perdenti. Gli uomini hanno già troppe possibilità con le donne comuni nella vita quotidiana, dove vengono perdonati per tradimenti e maltrattamenti e io non sono certo di questa filosofia.
Sono unica, sono diversa, non merito che il mio tempo venga sprecato da degli esseri inutili, che presi dalla voglia di dialogare con una Dea come me, mi si buttano ai piedi, pronti a farsi educare e a servirmi, quando poi non sanno neanche cosa sono l'educazione ed il rispetto.
Le promesse vanno sempre mantenute in generale, ma con una Dea ancor di più e se le promesse non si riescono a mantenere è il caso di non farle. È importantissimo capire i propri limiti e non fingere di non averli, ma è ancora più importante non prendere in giro chi ha la passione per la dominazione. Proponendosi con promesse per poi scappare è al pari di un disgraziato che rovina la tela di un artista. Ogni volta che decido di valutare un nuovo servitore ci metto passione ed impegno e cerco di capirlo, per sapere come posso trasformarlo in un uomo migliore. Se dopo due giorni il servitore si rivela già uno che sa solo parlare, io ho sprecato svariate ore e pazienza e tutto ciò non ha senso.
Ed ecco perché d'ora in avanti al primo sbaglio non perdonerò. Voglio essere servita dai migliori, voglio solo emozioni positive, che mi facciano vivere la vita in maniera più appagante. Voglio vedere sacrifici ed impegno ai massimi livelli... chi non è all'altezza può rivolgersi altrove, perché la sottoscritta è una Donna con la D maiuscola, che vuole solo migliorarsi e diventare più potente e questo potrò farlo solo circondandomi di elementi davvero validi.
giovedì 8 maggio 2014
La ricerca di una Dea

È nella natura di ogni animo sottomesso ricercare una figura dominante, che gli riordini la vita, che gli dia limiti da rispettare e delle regole che lo aiutino a migliorarsi, sia come servitore che come uomo nella vita di tutti i giorni. Quando questa figura viene a mancare, si sente sicuramente un forte vuoto nella propria esistenza, ci si sente persi e si avverte la necessità di riavere quel qualcuno che abbia la volontà di prendere sotto la sua ala il povero schiavo rimasto solo.
La ricerca dovrebbe però essere ponderata, perché non è molto furbo andare da ogni donna che si definisce Padrona e chiedere di diventare suoi. Il buttarsi da un rapporto all'altro non può fare che male, perché senza una condivisione di interessi e passioni o uno dei due si adatta, ma non vive il rapporto totalmente come vorrebbe, o è inevitabile che in poco tempo tutto venga distrutto.
Valutare attentamente i gusti e le caratteristiche di una Dea permette di capire se si avrebbe il piacere di essere sottomessi a Lei, ma permette anche di farsi un esame di coscienza e valutare se a quella Dea in particolare si potrebbe dare qualcosa di sé, in modo tale da renderla soddisfatta.
Solo quando si trova la Dea ideale è il caso di scoprire le proprie carte, farle capire quando ci si sentirebbe onorati di poterla servire e cercare di conquistarla. Questa è una cosa che manca spesso ed è un vero peccato. Nei vari social network vedo molti che mandano la stessa presentazione a tutte, che lasciano annunci, che fanno l'elenco di ciò che praticano... sembra quasi di essere ad un'asta su ebay, con merci e non persone. Schiavi o non schiavi, stiamo parlando di persone appunto ed è triste vedere quanti, pur di trovare qualcuno che li comandi, sono disposti a buttarsi nelle mani di tutte, con il rischio di ritrovarsi in una situazione peggiore rispetto a quella di solitudine.
Il consiglio che posso dare, a tutti quelli che si trovano soli e ricercano una Dea da venerare, è sicuramente quello di valutare prima di tutto se si potrebbe essere utili a lei, ma anche se si potrebbe andare d'accordo, per puntare alla creazione di relazioni durature ed appaganti. È necessario cercare di conquistare le sue attenzioni, perché spesso ci si scorda che dietro una Dea c'è una Donna e buttarsi nelle mani di tutte le donne mette in cattiva luce anche uno schiavo. Un servitore che si comporta così non fa sentire speciale la Dea che lo accetta come suo, ma la fa sentire solamente una donna che è lì per non farlo sentire solo e ciò è denigrante per una Donna.
Ricordatevi che le donne vanno sempre rispettate, ma una Dea merita il triplo delle attenzioni, perché solo lei è in grado di mettere ordine nelle vostre vite e per tal motivo a lei deve essere sempre riservato un trattamento speciale.
venerdì 2 maggio 2014
La castità forzata
Un aspetto che adoro della dominazione riguarda sicuramente la sfera sessuale dello schiavo. Può capitare di avere uno schiavo fidanzato da poco, che è particolarmente attivo, oppure di avere uno schiavo single da molto, che ormai non ricorda neanche com'è fatta una donna. In entrambi i casi, in quanto loro Padrona, so come agire per non concedergli nessuna libertà di scelta per quanto riguarda la loro sessualità.
Sono io a decidere quando possono dedicare tempo a loro stessi e al loro corpo ed il permesso va meritato, proprio perché io non traggo nessuna soddisfazione nel sapere che un mio schiavo si sta toccando, anzi, traggo molta più soddisfazione nel sapere che non lo sta facendo perché gliel'ho imposto io.
Entrare in una sfera così intima e personale di un servitore non è facile e non tutti sono subito pronti a mettere da parte il proprio istinto, per far spazio alle volontà della Padrona. La sessualità dello schiavo va esplorata con cura e deve esserci una base di fiducia, per permettergli di aprirsi e confidarsi su questo aspetto della sua vita. Con alcuni serve tempo, pazienza e possono esserci sbagli, ma con l'impegno da parte di entrambi, la castità è una pratica che può dare sicuramente più completezza al rapporto di dominazione.
Il percorso verso la totale sottomissione ad una Dea è lungo e può risultare faticoso ed io mi sento molto appagata quando un mio schiavo si adegua alle mie volontà e si mantiene casto anche per lunghi periodi, con non pochi sforzi e sono proprio questi sforzi a farmi capire che uno schiavo si sta impegnando e che soprattutto comprende l'onore che gli ho dato, permettendogli di servirmi.
Sono io a decidere quando possono dedicare tempo a loro stessi e al loro corpo ed il permesso va meritato, proprio perché io non traggo nessuna soddisfazione nel sapere che un mio schiavo si sta toccando, anzi, traggo molta più soddisfazione nel sapere che non lo sta facendo perché gliel'ho imposto io.
Entrare in una sfera così intima e personale di un servitore non è facile e non tutti sono subito pronti a mettere da parte il proprio istinto, per far spazio alle volontà della Padrona. La sessualità dello schiavo va esplorata con cura e deve esserci una base di fiducia, per permettergli di aprirsi e confidarsi su questo aspetto della sua vita. Con alcuni serve tempo, pazienza e possono esserci sbagli, ma con l'impegno da parte di entrambi, la castità è una pratica che può dare sicuramente più completezza al rapporto di dominazione.
Il percorso verso la totale sottomissione ad una Dea è lungo e può risultare faticoso ed io mi sento molto appagata quando un mio schiavo si adegua alle mie volontà e si mantiene casto anche per lunghi periodi, con non pochi sforzi e sono proprio questi sforzi a farmi capire che uno schiavo si sta impegnando e che soprattutto comprende l'onore che gli ho dato, permettendogli di servirmi.
lunedì 28 aprile 2014
Ruby Woo
Quello nel titolo è il nome del mio nuovo rossetto MAC, acquistato con il sudore di un mio servitore... l'acquisto del solo rossetto non sarebbe definibile sicuramente come un sacrificio, ma quando acquisto make up non mi limito mai ad un solo prodotto, tant'è che ho due cassetti pieni di trucchi ;)
Mi dona così tanto che non lo caverei mai e non vedo l'ora di abbinarlo ad eleganti vestitini estivi e sandali vertiginosi... fortunatamente manca poco!
Mi dona così tanto che non lo caverei mai e non vedo l'ora di abbinarlo ad eleganti vestitini estivi e sandali vertiginosi... fortunatamente manca poco!
Foto dimensione originale: http://sh.st/wYgeH
sabato 26 aprile 2014
Nuovo sito
Ho finalmente finito di trasferire i miei articoli su questo nuovo blog e l'altro presto verrà cancellato. Necessitavo di maggiori possibilità di personalizzazione e wordpress non mi bastava, perciò eccomi qui! Presto inserirò due nuove schede, una dedicata ai video e l'altra alle foto, quindi seguitemi per non perdervi gli aggiornamenti! Buon weekend ;)
venerdì 25 aprile 2014
Arroganza o eccessiva fiducia in se stessi?
Da quando sono su facebook con il mio profilo da Dea, ossia diversi mesi, ho notato che c’è un atteggiamento molto diverso da quello che si ritrova in community dedicate all’argomento della dominazione. In diversi forum ho conosciuto schiavi ai quali piace anche solo conversare, condividere idee, conoscere meglio il pensiero di una Dea, insomma, atteggiamenti molto educati che talvolta mi hanno spinta ad accettarli come miei servitori.
Su facebook la situazione è diversa. Spesso vengo contattata da soggetti che si presentano brevemente e poi chiedono la mia città per fissare un incontro, senza neanche chiedere se li faccio. Detesto questo comportamento. Punto primo, io non ti conosco, tu non mi conosci e non vedo perché mai al mondo dovrei dedicarti un briciolo del mio tempo nella vita reale per un incontro. Per prenderci un caffè e dialogare? Per me puoi essere anche un maniaco o un disagiato e non sono una demente che corre rischi. Punto secondo, tengo moltissimo alla mia privacy ed ho una mia vita separata rispetto a quella da Dea. Una vita che dedico alle persone che amo, ai miei interessi e passioni, alla mia libertà. Perché dovrei rinunciare a questo per un povero essere che smania per vedere una donna e per poterle parlare? Lo so che nella vita di tutti i giorni non venite considerati più di tanto dalle donne, ma questo non vi autorizza a pensare che una Dea sia al vostro servizio e che voglia vedervi dal vivo. Punto terzo – e direi che se venisse ben compreso mi eviterei arrabbiature costanti – : se cercate incontri ci sono le prodom, mettetevelo in testa.
Una cosa che accade spesso ultimamente è ricevere la domanda “ho letto nel suo blog che si trasferirà al nord per proseguire gli studi, dove di preciso? Così magari protremmo vederci se siamo vicini e cominciare un rapporto dom/sub”. Certo che per essere degli uomini che si ritengono sottomessi ed inferiori, ne hanno di autostima per pensare che potrei dedicare il mio tempo a loro.
Attualmente ho una vita soddisfacente, progetti futuri, amici, fidanzato e tanti interessi da coltivare e non sento alcun bisogno di fare incontri con persone che non conosco. Sarà che preferisco la dominazione mentale e non considero la fisica, sarà che ritengo il mio tempo prezioso, ma sinceramente preferisco andare dall’estetista che bermi un caffè con un possibile schiavo, quindi fatemi il piacere di comprendere che NON faccio incontri: non ne ho voglia, non mi interessa conoscere dal vivo schiavi, ho altri impegni, non valete abbastanza per potermi incontrare. Non prendete quest’ultima come una sfida, ma come un invito a lasciarmi in pace e a cercare altrove, chiaro?
La dominazione nel Bel Paese
Mi chiedo come mai nel nostro Paese dobbiamo essere sempre indietro rispetto agli altri. Nei paesi scandinavi la donna è già vista come un essere indipendente, una cacciatrice che fa le sue scelte senza farsi influenzare dall’uomo… qui in Italia, beh, ce n’è di lavoro da fare ancora.
Chattando con schiavi di diversi stati, capisco che là si raggiunge molto più facilmente il totale annullamento delle volontà dello schiavo, volontà da semplice uomo con istinti, inutili per una Dea. Qui in Italia ci si ritrova ancora a litigare per stabilire se la MoneySlavery faccia parte della dominazione o sia solo un modo di fare soldi facili. Beh, ora dico la mia.
La MoneySlavery, se fatta seguendo regole prestabilite da entrambe le parti e con un rispetto di base, è una soddisfazione unica, sia per la Dea che viene trattata come una Regina, ma anche per lo schiavo, che mette a disposizione della Dea i suoi averi, ottenuti con sacrifici. Quando compie questi sacrifici sa di farli esclusivamente per Lei e da questo deriva la sua soddisfazione: si rende utile per un essere superiore che si degna di dedicargli attenzioni, di controllarlo e migliorarlo. Io non lo vedo come un modo per provare eccitazione, ma per me è un aspetto del tutto naturale in un rapporto di dominazione, che deve comprendere anche sacrifici per essere valido ai miei occhi.
L’uomo italiano è ancora troppo orgoglioso per accettare che una Donna gli comandi le finanze, perché finché si gioca è disposto a farsi frustare, malmenare, insultare, ma quando si va a toccargli un ambito della vita di forte orgoglio indietreggia. Da qui io capisco che una persona vive il suo essere schiavo come un gioco, un passatempo e che per lui è molto più facile scappare quando preferisce. Penso che questo atteggiamento porti all’uso della Donna dominante per i propri scopi, così come già accade nella vita di tutti i giorni con donne non dominanti.
So per certo che ci sono donne che vedono la MoneySlavery come una pratica per fare soldi facili e questo è ben evidente, ma per fortuna degli schiavi è anche facile scoprire chi sono, anche solo parlando con esse per qualche minuto. Il criticare questa pratica solo perché ci sono tante false non sta in piedi: fatevi un esame di coscienza piuttosto e ammettete di non essere ancora arrivati al punto di voler essere sottomessi totalmente alla Dea. All’estero è normale e qui ancora no e il motivo sta solo nell’orgoglio e non nel fatto che in Italia ci sono più false, è evidente.
Ritengo inutili le critiche verso questa pratica. Potete ritenere che faccia parte della dominazione o meno, ma ciò non vi autorizza a sputare sentenze su chi la esercita, sia Dee che schiavi. Io non vado a dire che leccare i piedi non è dominazione perché tanto allo schiavo piace, semplicemente per correttezza nei confronti di chi invece lo fa perché si sente profondamente sottomesso alla Donna.
In questo Bel Paese manca proprio il rispetto ed è ora che le Donne comincino ad educare quelle bestie che sono gli uomini in generale, non solo gli schiavi. Fatevi insegnare e imparate il rispetto e a farvi gli affari vostri senza dover criticare costantemente chi fa cose che voi non fareste mai: guadagnerete tempo da dedicare al miglioramento di voi stessi.
Dottoressa Chiara
Era un po’ che non scrivevo e il motivo era l’arrivo del giorno della mia laurea. Sono finalmente una laureata anche io. Soddisfattissima del risultato ottenuto, ho anche festeggiato alla grande per alcuni giorni.
Ora sono in un periodo di relax totale e sto programmando un viaggio nella splendida Parigi. Dopo un periodo di così tanti impegni e stress, ci vuole una fuga prima di rimettersi a pensare al futuro. Come forse già molti sapranno, mi trasferirò al nord per proseguire gli studi e quindi al ritorno da Parigi dovrò mettermi alla ricerca di un appartamento da condividere con alcune amiche che si trasferiranno insieme a me.
Passando dal lato della Dottoressa a quello della Dea, questo periodo mi ha fatto capire chi realmente tiene a me come Dea e chi invece mi ha usata per passare il tempo, per provare qualcosa di nuovo e di diverso. Gli schiavi seri, davvero felici di servirmi e che ormai lo considerano come un compito del tutto naturale, mi sono stati vicino con la mente, anche se non potevo essere presente per gli ovvi impegni che una laurea comporta. Gli altri, quelli che si fanno sentire poco, solo quando decidono loro, si sono dimostrati dei perdenti, che senza la presenza della Dea fanno presto ad abbandonarla per dedicarsi ad altro, per poi riapparire dopo la laurea e far finta di niente.
Lo schiavo che mi ha dato più soddisfazioni è uno nuovissimo, che si è dimostrato devoto da subito ed è stato felice del mio risultato almeno quanto me. Ho ricevuto un sacco di attenzioni e complimenti da lui, che sa come trattare una Dea. Gli schiavi peggiori sono tutti coloro che non mi hanno neanche scritto “in bocca al lupo Dea”, ma poi sono riapparsi per parlare della loro vita. Beh, questa esperienza anche se mi ha abbattuta inizialmente, mi è servita per capire chi merita le mie attenzioni e chi no. Limiterò di molto i discorsi con i nuovi schiavi, per valutare meglio le loro reazioni e comportamenti: se ci tengono a servirmi devono darsi da fare, io non inseguo nessuno.
Uno schiavo che non sa neanche dedicare un buongiorno o una buonanotte alla sua Dea, che appare solo quando è più comodo e che non trova necessario sentirla ogni giorno, è solo un uomo come un altro. L’essere schiavi si deve sentire nell’anima ed è un peccato che molti usino questo termine per moda, quando in realtà non sono interessati alla donna e alla sua superiorità, ma semplicemente alle sensazioni che derivano dall’essere sottomessi e questo è totale EGOISMO.
Quindi le cose cambieranno sicuramente: più tempo per me, meno tempo per chi si propone come schiavo, tempo invariato per chi si è dimostrato un ottimo servitore. Ciò mi permetterà di vivere al meglio la dominazione e di non diventare come tantissime, che per colpa di “schiavi” idioti, hanno perso la pazienza e ora sono prepotenti ed arrabbiate. Sia chiaro, le capisco perché alcuni fanno proprio saltare i nervi, ma io sono generalmente una persona rilassata e tranquilla e voglio rimanere tale.
Un mondo femminile
Nella vita di tutti i giorni ci hanno abituati all’idea che l’uomo è un essere superiore, che può rivestire certe cariche in molti ambiti della vita, ruoli di rilievo che gli consentono di avere potere. Le donne invece siamo abituati a vederle come esseri umani che hanno il dono più importante, ossia quello di dare la vita, ma ancora non si riesce ad immaginarle davvero al di fuori di questo ambito.
Si parla di rispetto e parità tra i sessi, ma quando le donne cercano di avere una loro indipendenza si sente spesso cosa accade: violenze, minacce e cattiverie di ogni tipo. Ciò dovrebbe essere la base per capire che l’uomo è un essere inferiore, che si fa comandare ancora troppo dagli impulsi, dalla virilità, dall’orgoglio, proprio come le bestie. Le donne sono più riflessive, seguono più il cuore e la ragione e spesso mettono da parte l’orgoglio per prime, ma il più delle volte lo fanno per paura delle ritorsioni. Eccolo il mondo gestito dagli uomini: un mondo basato sul terrore e la violenza fisica, un mondo dove la donna è considerata debole e inferiore.
Partendo da questa base, il mio ideale di mondo per il futuro è un mondo dove la donna ricopre ruoli importanti, dove può avere davvero successo nella vita ed essere libera di vivere come meglio crede. Libera di dire ciò che vuole senza paura di subire violenze, libera di fare le sue scelte senza vedersi le ali tappate dagli uomini che non accettano la sua indipendenza. Un mondo, al contrario di quello attuale, dove la donna manifesta la sua superiorità solamente con l’uso del cervello e non con la violenza.
Questo è uno dei motivi che non mi porta ad avere interesse verso le pratiche che provocano dolore fisico per l’uomo. Gli uomini per manifestare la loro superiorità hanno sempre usato le mani. Vogliamo essere come loro o vogliamo essere meglio? La natura ci ha donato la classe, la finezza, un potere interiore infinito e io continuerò ad usare questi per dimostrare agli uomini quanto il mondo creato da loro sia sbagliato e da rivedere. L’ideale della Padrona che frusta ed insulta il suo schiavo con tutta onestà mi fa sorridere, perché non vedo come ciò possa contribuire a rendere migliore la mia vita, anzi, la peggiorerebbe dato che personalmente detesto la volgarità.
Per me gli schiavi sono persone che mi aiutano a vivere meglio, non degli oggetti sui quali sfogare i miei problemi con la violenza. È apprezzabile che un uomo, in una società come la nostra, voglia con piacere abbassare la testa e mettere i desideri della donna al di sopra dei suoi ed è per questo motivo che uomini di questo tipo avranno sempre il mio rispetto. Per quanto riguarda tutti gli altri, quelli che usano la figura della Padrona per soddisfare le proprie voglie e nient’altro, non può esserci rispetto, perché il loro modo di comportarsi è proprio in linea con la mentalità attuale: lo sfruttamento della donna.
Alcune considerazioni sulla dominazione finanziaria
Vorrei chiarire il motivo per il quale come schiavi accetto solo coloro che si possono far dominare anche finanziariamente. Premetto che con dominazione finanziaria non intendo che ogni mese lo schiavo mi versa sul conto dei soldi. C’è chi lo fa, però io sto bene economicamente, quindi preferisco di gran lunga essere viziata con dei regali (scarpe, gioielli, vestiti, giornate alla spa…).
Innanzitutto penso che nella vita di un uomo ci sia sempre un minimo spreco di denaro (sigarette, alcool, auto…) e che quindi chiunque, facendo un minimo sacrificio, potrebbe fare un regalo alla propria padrona. Quando invece lo schiavo ha le possibilità ma dice “non vedo che utilità potrebbe avere farle un regalo” allora lo metto direttamente nella categoria degli uomini che vedono la dominazione solo come un modo per soddisfare le proprie pulsioni e non per far sentire davvero adorata la padrona.
Poi giustamente, siamo in un periodo di crisi e molti sono disoccupati, ma ognuno ha le sue necessità e di questo si deve sempre tener conto. Io sono abituata ad essere viziata e mi piace che la cosa proceda in questa direzione anche con i nuovi schiavi che mi si presentano. Non vedo perché abbandonare una dominazione che mi dà soddisfazioni solo per adeguarmi ai problemi degli altri. Sarebbe come imporre ad uno schiavo che ha sempre servito donne, di passare a servire solamente uomini. Mi sembra logico che sarà insoddisfatto se la sua passione sono le donne.
Insomma, io sono fatta così e non per forza bisogna servirmi, si può essere anche semplici adoratori, ma non ha senso proporsi come schiavi se non si è in grado di soddisfarmi in tutto e se non c’è neanche una compatibilità di interessi. Preferisco averne pochi ma buoni e dedicare il mio tempo a loro e alla nostra complicità, piuttosto che dedicare tempo ad una cinquantina di schiavi che non è in grado di soddisfarmi appieno.
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