lunedì 28 aprile 2014

Ruby Woo

Quello nel titolo è il nome del mio nuovo rossetto MAC, acquistato con il sudore di un mio servitore... l'acquisto del solo rossetto non sarebbe definibile sicuramente come un sacrificio, ma quando acquisto make up non mi limito mai ad un solo prodotto, tant'è che ho due cassetti pieni di trucchi ;)

Mi dona così tanto che non lo caverei mai e non vedo l'ora di abbinarlo ad eleganti vestitini estivi e sandali vertiginosi... fortunatamente manca poco!


Foto dimensione originale: http://sh.st/wYgeH

sabato 26 aprile 2014

Nuovo sito

Ho finalmente finito di trasferire i miei articoli su questo nuovo blog e l'altro presto verrà cancellato. Necessitavo di maggiori possibilità di personalizzazione e wordpress non mi bastava, perciò eccomi qui! Presto inserirò due nuove schede, una dedicata ai video e l'altra alle foto, quindi seguitemi per non perdervi gli aggiornamenti! Buon weekend ;)

venerdì 25 aprile 2014

Arroganza o eccessiva fiducia in se stessi?

Da quando sono su facebook con il mio profilo da Dea, ossia diversi mesi, ho notato che c’è un atteggiamento molto diverso da quello che si ritrova in community dedicate all’argomento della dominazione. In diversi forum ho conosciuto schiavi ai quali piace anche solo conversare, condividere idee, conoscere meglio il pensiero di una Dea, insomma, atteggiamenti molto educati che talvolta mi hanno spinta ad accettarli come miei servitori.
Su facebook la situazione è diversa. Spesso vengo contattata da soggetti che si presentano brevemente e poi chiedono la mia città per fissare un incontro, senza neanche chiedere se li faccio. Detesto questo comportamento. Punto primo, io non ti conosco, tu non mi conosci e non vedo perché mai al mondo dovrei dedicarti un briciolo del mio tempo nella vita reale per un incontro. Per prenderci un caffè e dialogare? Per me puoi essere anche un maniaco o un disagiato e non sono una demente che corre rischi. Punto secondo, tengo moltissimo alla mia privacy ed ho una mia vita separata rispetto a quella da Dea. Una vita che dedico alle persone che amo, ai miei interessi e passioni, alla mia libertà. Perché dovrei rinunciare a questo per un povero essere che smania per vedere una donna e per poterle parlare? Lo so che nella vita di tutti i giorni non venite considerati più di tanto dalle donne, ma questo non vi autorizza a pensare che una Dea sia al vostro servizio e che voglia vedervi dal vivo. Punto terzo – e direi che se venisse ben compreso mi eviterei arrabbiature costanti – : se cercate incontri ci sono le prodom, mettetevelo in testa.
Una cosa che accade spesso ultimamente è ricevere la domanda “ho letto nel suo blog che si trasferirà al nord per proseguire gli studi, dove di preciso? Così magari protremmo vederci se siamo vicini e cominciare un rapporto dom/sub”. Certo che per essere degli uomini che si ritengono sottomessi ed inferiori, ne hanno di autostima per pensare che potrei dedicare il mio tempo a loro.
Attualmente ho una vita soddisfacente, progetti futuri, amici, fidanzato e tanti interessi da coltivare e non sento alcun bisogno di fare incontri con persone che non conosco. Sarà che preferisco la dominazione mentale e non considero la fisica, sarà che ritengo il mio tempo prezioso, ma sinceramente preferisco andare dall’estetista che bermi un caffè con un possibile schiavo, quindi fatemi il piacere di comprendere che NON faccio incontri: non ne ho voglia, non mi interessa conoscere dal vivo schiavi, ho altri impegni, non valete abbastanza per potermi incontrare. Non prendete quest’ultima come una sfida, ma come un invito a lasciarmi in pace e a cercare altrove, chiaro?

La dominazione nel Bel Paese

Mi chiedo come mai nel nostro Paese dobbiamo essere sempre indietro rispetto agli altri. Nei paesi scandinavi la donna è già vista come un essere indipendente, una cacciatrice che fa le sue scelte senza farsi influenzare dall’uomo… qui in Italia, beh, ce n’è di lavoro da fare ancora.
Chattando con schiavi di diversi stati, capisco che là si raggiunge molto più facilmente il totale annullamento delle volontà dello schiavo, volontà da semplice uomo con istinti, inutili per una Dea. Qui in Italia ci si ritrova ancora a litigare per stabilire se la MoneySlavery faccia parte della dominazione o sia solo un modo di fare soldi facili. Beh, ora dico la mia.
La MoneySlavery, se fatta seguendo regole prestabilite da entrambe le parti e con un rispetto di base, è una soddisfazione unica, sia per la Dea che viene trattata come una Regina, ma anche per lo schiavo, che mette a disposizione della Dea i suoi averi, ottenuti con sacrifici. Quando compie questi sacrifici sa di farli esclusivamente per Lei e da questo deriva la sua soddisfazione: si rende utile per un essere superiore che si degna di dedicargli attenzioni, di controllarlo e migliorarlo. Io non lo vedo come un modo per provare eccitazione, ma per me è un aspetto del tutto naturale in un rapporto di dominazione, che deve comprendere anche sacrifici per essere valido ai miei occhi.
L’uomo italiano è ancora troppo orgoglioso per accettare che una Donna gli comandi le finanze, perché finché si gioca è disposto a farsi frustare, malmenare, insultare, ma quando si va a toccargli un ambito della vita di forte orgoglio indietreggia. Da qui io capisco che una persona vive il suo essere schiavo come un gioco, un passatempo e che per lui è molto più facile scappare quando preferisce. Penso che questo atteggiamento porti all’uso della Donna dominante per i propri scopi, così come già accade nella vita di tutti i giorni con donne non dominanti.
So per certo che ci sono donne che vedono la MoneySlavery come una pratica per fare soldi facili e questo è ben evidente, ma per fortuna degli schiavi è anche facile scoprire chi sono, anche solo parlando con esse per qualche minuto. Il criticare questa pratica solo perché ci sono tante false non sta in piedi: fatevi un esame di coscienza piuttosto e ammettete di non essere ancora arrivati al punto di voler essere sottomessi totalmente alla Dea. All’estero è normale e qui ancora no e il motivo sta solo nell’orgoglio e non nel fatto che in Italia ci sono più false, è evidente.
Ritengo inutili le critiche verso questa pratica. Potete ritenere che faccia parte della dominazione o meno, ma ciò non vi autorizza a sputare sentenze su chi la esercita, sia Dee che schiavi. Io non vado a dire che leccare i piedi non è dominazione perché tanto allo schiavo piace, semplicemente per correttezza nei confronti di chi invece lo fa perché si sente profondamente sottomesso alla Donna.
In questo Bel Paese manca proprio il rispetto ed è ora che le Donne comincino ad educare quelle bestie che sono gli uomini in generale, non solo gli schiavi. Fatevi insegnare e imparate il rispetto e a farvi gli affari vostri senza dover criticare costantemente chi fa cose che voi non fareste mai: guadagnerete tempo da dedicare al miglioramento di voi stessi.

Dottoressa Chiara

Era un po’ che non scrivevo e il motivo era l’arrivo del giorno della mia laurea. Sono finalmente una laureata anche io. Soddisfattissima del risultato ottenuto, ho anche festeggiato alla grande per alcuni giorni.
Ora sono in un periodo di relax totale e sto programmando un viaggio nella splendida Parigi. Dopo un periodo di così tanti impegni e stress, ci vuole una fuga prima di rimettersi a pensare al futuro. Come forse già molti sapranno, mi trasferirò al nord per proseguire gli studi e quindi al ritorno da Parigi dovrò mettermi alla ricerca di un appartamento da condividere con alcune amiche che si trasferiranno insieme a me.
Passando dal lato della Dottoressa a quello della Dea, questo periodo mi ha fatto capire chi realmente tiene a me come Dea e chi invece mi ha usata per passare il tempo, per provare qualcosa di nuovo e di diverso. Gli schiavi seri, davvero felici di servirmi e che ormai lo considerano come un compito del tutto naturale, mi sono stati vicino con la mente, anche se non potevo essere presente per gli ovvi impegni che una laurea comporta. Gli altri, quelli che si fanno sentire poco, solo quando decidono loro, si sono dimostrati dei perdenti, che senza la presenza della Dea fanno presto ad abbandonarla per dedicarsi ad altro, per poi riapparire dopo la laurea e far finta di niente.
Lo schiavo che mi ha dato più soddisfazioni è uno nuovissimo, che si è dimostrato devoto da subito ed è stato felice del mio risultato almeno quanto me. Ho ricevuto un sacco di attenzioni e complimenti da lui, che sa come trattare una Dea. Gli schiavi peggiori sono tutti coloro che non mi hanno neanche scritto “in bocca al lupo Dea”, ma poi sono riapparsi per parlare della loro vita. Beh, questa esperienza anche se mi ha abbattuta inizialmente, mi è servita per capire chi merita le mie attenzioni e chi no. Limiterò di molto i discorsi con i nuovi schiavi, per valutare meglio le loro reazioni e comportamenti: se ci tengono a servirmi devono darsi da fare, io non inseguo nessuno.
Uno schiavo che non sa neanche dedicare un buongiorno o una buonanotte alla sua Dea, che appare solo quando è più comodo e che non trova necessario sentirla ogni giorno, è solo un uomo come un altro. L’essere schiavi si deve sentire nell’anima ed è un peccato che molti usino questo termine per moda, quando in realtà non sono interessati alla donna e alla sua superiorità, ma semplicemente alle sensazioni che derivano dall’essere sottomessi e questo è totale EGOISMO.
Quindi le cose cambieranno sicuramente: più tempo per me, meno tempo per chi si propone come schiavo, tempo invariato per chi si è dimostrato un ottimo servitore. Ciò mi permetterà di vivere al meglio la dominazione e di non diventare come tantissime, che per colpa di “schiavi” idioti, hanno perso la pazienza e ora sono prepotenti ed arrabbiate. Sia chiaro, le capisco perché alcuni fanno proprio saltare i nervi, ma io sono generalmente una persona rilassata e tranquilla e voglio rimanere tale.

Un mondo femminile

Nella vita di tutti i giorni ci hanno abituati all’idea che l’uomo è un essere superiore, che può rivestire certe cariche in molti ambiti della vita, ruoli di rilievo che gli consentono di avere potere. Le donne invece siamo abituati a vederle come esseri umani che hanno il dono più importante, ossia quello di dare la vita, ma ancora non si riesce ad immaginarle davvero al di fuori di questo ambito.
Si parla di rispetto e parità tra i sessi, ma quando le donne cercano di avere una loro indipendenza si sente spesso cosa accade: violenze, minacce e cattiverie di ogni tipo. Ciò dovrebbe essere la base per capire che l’uomo è un essere inferiore, che si fa comandare ancora troppo dagli impulsi, dalla virilità, dall’orgoglio, proprio come le bestie. Le donne sono più riflessive, seguono più il cuore e la ragione e spesso mettono da parte l’orgoglio per prime, ma il più delle volte lo fanno per paura delle ritorsioni. Eccolo il mondo gestito dagli uomini: un mondo basato sul terrore e la violenza fisica, un mondo dove la donna è considerata debole e inferiore.
Partendo da questa base, il mio ideale di mondo per il futuro è un mondo dove la donna ricopre ruoli importanti, dove può avere davvero successo nella vita ed essere libera di vivere come meglio crede. Libera di dire ciò che vuole senza paura di subire violenze, libera di fare le sue scelte senza vedersi le ali tappate dagli uomini che non accettano la sua indipendenza. Un mondo, al contrario di quello attuale, dove la donna manifesta la sua superiorità solamente con l’uso del cervello e non con la violenza.
Questo è uno dei motivi che non mi porta ad avere interesse verso le pratiche che provocano dolore fisico per l’uomo. Gli uomini per manifestare la loro superiorità hanno sempre usato le mani. Vogliamo essere come loro o vogliamo essere meglio? La natura ci ha donato la classe, la finezza, un potere interiore infinito e io continuerò ad usare questi per dimostrare agli uomini quanto il mondo creato da loro sia sbagliato e da rivedere. L’ideale della Padrona che frusta ed insulta il suo schiavo con tutta onestà mi fa sorridere, perché non vedo come ciò possa contribuire a rendere migliore la mia vita, anzi, la peggiorerebbe dato che personalmente detesto la volgarità.
Per me gli schiavi sono persone che mi aiutano a vivere meglio, non degli oggetti sui quali sfogare i miei problemi con la violenza. È apprezzabile che un uomo, in una società come la nostra, voglia con piacere abbassare la testa e mettere i desideri della donna al di sopra dei suoi ed è per questo motivo che uomini di questo tipo avranno sempre il mio rispetto. Per quanto riguarda tutti gli altri, quelli che usano la figura della Padrona per soddisfare le proprie voglie e nient’altro, non può esserci rispetto, perché il loro modo di comportarsi è proprio in linea con la mentalità attuale: lo sfruttamento della donna.

Alcune considerazioni sulla dominazione finanziaria

Vorrei chiarire il motivo per il quale come schiavi accetto solo coloro che si possono far dominare anche finanziariamente. Premetto che con dominazione finanziaria non intendo che ogni mese lo schiavo mi versa sul conto dei soldi. C’è chi lo fa, però io sto bene economicamente, quindi preferisco di gran lunga essere viziata con dei regali (scarpe, gioielli, vestiti, giornate alla spa…).
Innanzitutto penso che nella vita di un uomo ci sia sempre un minimo spreco di denaro (sigarette, alcool, auto…) e che quindi chiunque, facendo un minimo sacrificio, potrebbe fare un regalo alla propria padrona. Quando invece lo schiavo ha le possibilità ma dice “non vedo che utilità potrebbe avere farle un regalo” allora lo metto direttamente nella categoria degli uomini che vedono la dominazione solo come un modo per soddisfare le proprie pulsioni e non per far sentire davvero adorata la padrona.
Poi giustamente, siamo in un periodo di crisi e molti sono disoccupati, ma ognuno ha le sue necessità e di questo si deve sempre tener conto. Io sono abituata ad essere viziata e mi piace che la cosa proceda in questa direzione anche con i nuovi schiavi che mi si presentano. Non vedo perché abbandonare una dominazione che mi dà soddisfazioni solo per adeguarmi ai problemi degli altri. Sarebbe come imporre ad uno schiavo che ha sempre servito donne, di passare a servire solamente uomini. Mi sembra logico che sarà insoddisfatto se la sua passione sono le donne.
Insomma, io sono fatta così e non per forza bisogna servirmi, si può essere anche semplici adoratori, ma non ha senso proporsi come schiavi se non si è in grado di soddisfarmi in tutto e se non c’è neanche una compatibilità di interessi. Preferisco averne pochi ma buoni e dedicare il mio tempo a loro e alla nostra complicità, piuttosto che dedicare tempo ad una cinquantina di schiavi che non è in grado di soddisfarmi appieno.