martedì 31 ottobre 2017

La mia prima Sissy

Vivevo ancora in Sicilia con i miei genitori e mia sorella ancora minorenne e quel giorno, fortunatamente, si era deciso di passare una domenica da trascorrere in un centro commerciale ad un paio d'ore di distanza.
Io decisi di non andare e approfittai di quel tempo libero in un modo che per me, fino a quel momento, era totalmente innovativo. 
Avevo deciso di far venire a casa mia quello che fu il mio primo schiavo in assoluto, che da diverso tempo manifestava la sua voglia di farmi da Sissy. Sebbene fosse una persona molto fissata con l'ordine, non aveva mai avuto l'occasione di fare le pulizie da qualcun altro e, anzi, il suo lavoro non aveva nulla a che fare con tutto ciò che si apprestava a compiere. 
Inizialmente non capivo che gusto ci potesse provare nel pulire la mia casa, ma nonostante i miei dubbi, lui mi diceva di aver una voglia sfrenata di mettersi un completino, di farmi accomodare e di pulire davanti a me per ore. 

Quel giorno mi chiese addirittura di macchiare il gabinetto, dicendo che pulirlo lo avrebbe umiliato, ma ancora più gratificato. Così, non avendo affatto esperienza, mi ritrovai ad improvvisare e mi misi a preparare una torta per il solo piacere di sporcare le stoviglie e la cucina di farina e uova, forno compreso. 
Presi poi del miele e lo versai sui sanitari. Controllando notai che purtroppo ciò che avevo utilizzato era fin troppo semplice da pulire, così cercai qualche altro ingrediente nel frigorifero. Trovai la glassa di aceto balsamico che mio padre adorava, ma che io detestavo per il suo odore alacre e la viscosità. Lo schizzai sui sanitari con un divertimento che mai mi sarei aspettata nel lerciare la mia stessa casa.
Mentre sporcavo come una bambina un po' tutta la casa, immaginavo la faccia che avrebbe fatto il mio servitore nel vedere quel disastro. 

Dopo una mezz'ora, suonò il campanello. Era il mio schiavo che indossava, in maniera non poco sospettosa, un lungo cappotto. 
Lo feci entrare, notando che grondava di sudore visto il caldo primaverile siciliano. Chiesi delucidazioni, ma lui, prima di rispondere, mi chiese il permesso di svestirsi ed una volta acconsentito, si tolse cappotto e pantaloni. Sotto indossava un completino da cameriera e delle calze nere velate e dal suo borsello tirò fuori una sorta di cappellino bianco. 
Lì per lì scoppiai in una risata denigratoria, ma anziché vergognarsi della situazione, lui abbassò lo sguardo con fare sottomesso e mi ringraziò per l'emozione che gli stavo facendo provare quel giorno.

Gli chiesi allora di cominciare a pulire la casa perché non stavo nella pelle. Volevo davvero assistere alla scena di lui conciato così che strofinava con vigore tutta la mia casa. Con sé aveva portato una scatola dalla quale tirò fuori un ambaradan di prodotti per le pulizie, ne selezionò qualcuno confidandomi che gli sarebbe piaciuto iniziare dalla cucina. Mi sedetti in un angolo annuendo con fare superiore, ma prima di farlo iniziare gli ordinai di aprire il forno. Lui lo aprì e rimase qualche secondo in silenzio con gli occhi lucidi dall'emozione. Mi disse "Padrona, non mi aspettavo una simile gentilezza da parte sua". In men che non si dica si mise quindi in ginocchio davanti al forno e, tra una strofinata e l'altra, impiegò 10 minuti buoni, durante i quali io non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso: la sua dedizione era ipnotizzante. 

Proseguì quindi col pulire il resto della cucina in maniera molto più celere di quel che mi aspettavo, ma altrettanto accuratamente. Terminata la cucina, gli dissi di proseguire col bagno e sempre ringraziandomi per il disastro combinato, sì piegò e iniziò a pulire con devozione. La salsa che avevo utilizzato, una volta seccata, si era rivelata particolarmente resistente e il mio servitore dovette spendere diverso tempo e litri di detergente per mettere a nuovo i sanitari.


Mentre puliva gli chiedevo della sua giornata, quasi come a voler rendere quei momenti una sorta di quotidianità
Alla fine del lavoro era quasi stremato, anche a causa dall'ampiezza delle superfici di pavimenti che si estendevano sui due piani della casa. Nonostante la fatica gli avesse divorato ogni briciolo di forza, si ostinava a ringraziarmi al termine di ogni servizio. Non contenta di ciò, quando mi venne fame gli ordinai di pulirsi a dovere le mani e di prepararmi un panino. 

Quell'esatto giorno compresi che se avessi voluto, non avrei più alzato un dito in casa mia perché ci sarebbe sempre stata una mole di uomini disposti ad asservirsi per me. Erano le prime volte che provavo quelle emozioni e già da quel momento capii che non ne avrei potuto fare a meno. 

Al termine delle pulizie chiesi al mio schiavo quanto una donna delle pulizie avrebbe dovuto guadagnare facendo quel lavoro e lui mi rispose, quasi vergognandosene, che la cifra giusta si aggirava sulla cinquantina di euro. 


Gli dissi allora che, sebbene non lo avessi pagato neanche un centesimo, quella era la somma che avrebbe dovuto spendere quel giorno per comprare qualcosa in modo da viziare me. Lui rimase stupito da questa mia uscita, perché in genere era sempre lui a dover chiedere di viziarmi.


Sapeva che venendo da una famiglia benestante non mi veniva spontaneo chiedere di comprarmi cose, anche perché erano poche le cose che desideravo e che non possedevo. Non se lo fece quindi ripetere due volte e mi chiese il permesso di uscire per comprare qualcosa di mio gradimento.

Acconsentii, ma gli dissi di passare anche da casa sua per cambiarsi perché poi, di lì a poco, sarebbe tornata la mia famiglia. Lui andò via, io mi preparai e dopo circa un'ora e mezza, squillò il mio telefono. Era lui che mi chiedeva di uscire. 

Salii sulla sua macchina e lui mi porse una scatolina deliziosamente impacchettata. Dentro ci trovai un fondotinta e una cipria di Dior, marca che per il make-up ho sempre adorato. Assieme ai due oggetti c'era anche un biglietto scritto a mano: era un interminabile ringraziamento, nel quale il mio servitore esprimeva la sua felicità nel servire una donna totalmente dominante e così sicura di sé. Si scusava inoltre per essersi lasciato prendere dall'emozione, perché con il suo regalo aveva superato la cifra che gli avevo ordinato di spendere. Prima di salutarlo gli dissi che i miei genitori erano rimasti positivamente stupiti dalla pulizia della casa e che quindi l'avrei invitato nuovamente per un pomeriggio del genere, per prendermi ovviamente il merito delle sue fatiche

Di lì in poi si sono susseguite altre occasioni durante le quali gli feci pulire l'intera casa, ma di quella volta porto con me un vivido ricordo perché diede l'avvio ad un rapporto che ancora oggi manteniamo, nonostante la distanza. 
Ormai è diventata tradizione che pochi giorni prima di Natale, approfittando delle ferie di entrambi, questo mio servitore venga a casa mia, con conseguenti ore di aereo, solo per pulire. 
Sebbene per lui sia sufficiente solo questo per essere felice, io organizzo sempre al meglio quella giornata, perché un rapporto del genere è raro trovarlo e va curato il più possibile, anche da parte mia.

lunedì 16 ottobre 2017

Saturday with my slave

Per vari impegni personali era un po' di tempo che non trovavo un'occasione buona per andare a fare shopping insieme ad un mio schiavo, ma dopo aver sistemato l'agenda sono riuscita a ritagliare un intero pomeriggio per dedicarmi a lui. 

Anche se abita parecchio lontano dalla mia città e fa un lavoro che lo tiene molto impegnato, talvolta fino a notte, mi aveva manifestato la sua tristezza nel non potermi servire come avrebbe voluto. Gli mancavo così tanto che giusto venti minuti dopo aver pubblicato il mio precedente post, mi sono ritrovata nella mail un buono per poter acquistare tutti i cappotti. 

Con tutti i buoni che ho ricevuto ho comprato ben oltre i cappotti e davvero non sapevo che altro avrei potuto acquistare in un negozio reale. Così mi sono fatta consigliare dalla mia amica (vi ho parlato già di lei nel post di Halloween... chissà se quest'anno ripeteremo l'esperienza...) e così, tanto per provare, le ho chiesto se le avrebbe fatto piacere venire con me ed il mio schiavo e le ho detto che avrebbe potuto utilizzarlo a piacimento. Anche se ancora non se la sente di avere suoi schiavi personali, non si è fatta pregare ed ha accettato. 

Ci siamo quindi recati in qualche negozio in centro, soprattutto in negozi di scarpe e in qualche gioielleria. Personalmente amo molto più le scarpe dei gioielli e infatti sono uscita da un negozio con due nuove stupende paia di scarpe da utilizzare per le mie uscite serali. Lei invece, appassionata di gioielli, ha chiesto di andare nel negozio di Pandora e anche se inizialmente era titubante, soprattutto per via della presenza delle commesse, dopo aver visto un braccialetto che brama da tempo, si è lasciata andare e ha chiesto al mio schiavo di acquistarlo per lei. Brillavano ad entrambi gli occhi: a lei mentre guardava il suo nuovo gioiello, a lui perché guardandomi aveva subito capito che ero rimasta molto soddisfatta per la sua sottomissione verso la mia amica. 

Dopo aver passato l'intero pomeriggio a visitare tutti i negozi di nostro interesse, abbiamo deciso di andare a cena, così il mio servitore ha trovato un grazioso ristorante con ottime recensioni poco lontano da dove eravamo (i nostri piedi erano a pezzi e non avevamo alcuna voglia di camminare ancora). Abbiamo cenato divinamente ed il mio schiavo si è occupato di trattare come Dee entrambe, cosa che ho molto apprezzato. Terminato il dolce, io e la mia amica siamo uscite, mentre lo schiavo si è occupato di pagare il conto e mentre lui non c'era, lei mi ha posto diverse domande, con una curiosità che prima non avevo mai notato in lei. E alla fine della serata, quando lo schiavo ci ha accompagnate a casa mia, lei mi ha chiesto se per caso la prossima volta avrei potuto riportare anche lei. Insomma, se inizialmente era rimasta sconcertata da questa mia passione, penso che piano piano la stia comprendendo sempre più ed io sono davvero felice per aver visto che nel tempo ha davvero aperto la mente. Sta capendo quanto vale come donna e che ruolo devono avere gli uomini nelle nostre vite, servi educati che trattano con i guanti ogni donna, non omuncoli violenti ai quali sottostare. 

Vi lascio con due foto scattate dal mio schiavo durante lo shopping.
Alla prossima.







sabato 30 settembre 2017

Desideri della Dea

Buonasera miei cari servitori, 
questa sera ho deciso di passarla a casa, per rilassarmi dopo aver passato una pesante settimana lavorativa e tra una risposta e l'altra alle mail, ho pensato di scrivere un po' qui. 

Proprio perché ultimamente ho fatto molti straordinari, ho chiesto qualche giorno di ferie, così a metà novembre sarò a casa per 5 giorni di fila. 
Ora mi rimane solo da decidere dove andare... pensavo in qualche hotel con spa, immerso nella natura, magari in montagna. 
Conoscete luoghi, possibilmente vicini all'Italia, dove potrei passare qualche giorno in totale relax?
Come al solito il costo non è un problema, il mio caro Giuliano si è già proposto come finanziatore per le mie vacanze invernali e da bravo servitore non vede l'ora di occuparsi anche delle vacanze natalizie.
E a proposito di Giuliano, ho pensato di pubblicare qualche volta anche i pensieri dei miei servitori, oltre ai miei. Voglio proprio cominciare con lui, che mi serve fedelmente da qualche anno e che, per come si era posto inizialmente, è quello che mi ha stupita più di tutti. Ma non voglio aggiungere troppi dettagli, voglio lasciargli carta bianca su cosa scrivere!

Tornando a parlare di me, si è fatta l'ora di scegliere un nuovo cappotto e siccome so che alcuni di voi amano sapere cosa desidero, in modo da non sbagliare con gli omaggi, ecco i link dei capi che hanno attirato il mio interesse:
https://www.zalando.it/vero-moda-vmcala-cappotto-classico-black-black-ve121p015-q11.html
https://www.zalando.it/only-parka-black-on321u02b-q11.html
https://www.zalando.it/new-look-duffle-cappotto-invernale-nl021u003-q11.html
Il primo sono convinta di acquistarlo, è proprio in linea con il mio stile, mentre non so quale scegliere tra il secondo e il terzo e questa volta mi tocca scegliere... lo spazio nell'armadio sta finendo!

Prima di salutarvi, voglio lasciarvi con un compito, che potrete seguire o meno se siete solo degli ammiratori, ma che dovrete rispettare obbligatoriamente se vi ritenete davvero miei servitori.
Trovate un'ora di tempo per andare in un negozio di scarpe della vostra città, avvicinatevi al reparto dove sono esposte le scarpe da donna, in particolare quelle con i tacchi alti. Prendete in mano dei tacchi a spillo, accarezzateli e portateveli alla bocca... annusateli. Se ancora nessun commesso si è avvicinato, cercatene uno e chiedetegli se hanno il vostro numero di quelle scarpe e se ce l'hanno... beh, provatele e mandatemi le foto! Sono curiosa di sapere quanto siete disposti ad umiliarvi di fronte agli altri per allietarmi la giornata!
Ovviamente mi aspetto che il commentatore che mi ha suggerito questa idea sia il primo a farlo!


Aspetto le vostre foto, stupitemi!

Dea Chiara

domenica 17 settembre 2017

Pensieri di settembre

La settimana che sta terminando è stata particolarmente piacevole per me. Nonostante ormai io mi fossi convinta a non utilizzare più i canali virtuali per conoscere possibili servitori, sono stata contattata da due persone tramite mail, che con i loro modi di fare posati e umili mi hanno fatto riacquistare un po' di speranza.

Dialogando con loro ho realizzato che non è giusto rinunciare anche in minima parte ad una mia passione, solo perché moltissime volte sono stata delusa. 

Ci sono uomini sottomessi che hanno bisogno di una guida, di qualcuno che comprenda come si sentono, che non li faccia sentire diversi rispetto agli altri.
Se ce ne sono comunque tanti che si prendono gioco di chi ama dominare, ce ne sono anche tanti altri che darebbero tutto pur di ricevere ordini e dare un senso alla propria vita. 
Finché questa passione vivrà in me, non abbandonerò completamente chi mi dimostra di aver bisogno della mia presenza, voglio assicurarlo a voi che mi seguite sempre. 
Quindi, anche se non riprenderò a selezionare così intensamente come facevo prima della mia pausa, non negherò la possibilità di potermi parlare. Continuerò ad evitare solamente facebook, perché è proprio lì che ho conosciuto delle pessime persone. Se mi contatterete per mail invece, avrete una risposta appena possibile.

Passando ad altro, venerdì mi sono arrivati diversi pacchi regalati da alcuni di voi e nei prossimi giorni scatterò qualche foto con indosso i nuovi capi. 
Oggi però, per salutare l'estate, chiudo questo post con una foto scattata qualche settimana fa in vacanza. 
Total look omaggiato dal mio devoto Alessandro.

Alla prossima,
Dea Chiara




sabato 19 agosto 2017

Ci sono ancora, più viva che mai.

Rispondo con questo post a tutti quelli che mi hanno cercata in questi mesi. 
Come avrete notato sono sparita da facebook, non ho più risposto a messaggi privati e neanche alle mail, ma esisto ancora e non uso altri profili per dominare. 
Semplicemente, la dominazione virtuale mi ha annoiata profondamente. 
Ho aiutato tante persone a migliorarsi, a capirsi come non avevano mai fatto, a spingersi oltre i limiti, mentre io ho realizzato di non aver ottenuto nulla. Certo, assistere al miglioramento di un soggetto, che passa dal toccarsi tutti giorni a mantenere una castità prolungata è piacevole, ma è un'emozione breve, che passa in fretta. 

Per quanto riguarda invece la vita reale, le soddisfazioni ci sono e sono continue. Quando ancora studiavo e avevo più tempo libero, volevo fare la mia parte per aiutare gli uomini a comprendere quanto una donna vada rispettata, non per secondi fini, non per attrazione, ma proprio per ciò che rappresenta. E devo dire che ho assisto davvero a miglioramenti, ad aperture mentali che giuro, non mi aspettavo. Poi il tempo a disposizione è diminuito, i messaggi sono aumentati, così come le candidature. Dopo la giornata lavorativa mi connettevo ogni sera per assistere ai progressi dei miei servitori virtuali, per parlare con loro e coltivare il rapporto di dominazione. È passato un po' di tempo e mi sono accorta di non essere assolutamente felice. Se la dominazione dal vivo mi dava 10, quella virtuale mi dava 2, ma mi portava via molto più tempo, richiedeva molti più sforzi. Le mie passioni non sono state quasi mai considerate, per alcuni ero più un'insegnante che una Dea da servire. 
Mi sono completamente staccata da tutto per giudicare al meglio e ho realizzato che parlare con 20 persone a serata mi stava solo stancando, che mi divertivo molto di più con quelli che mi servivano nel modo giusto quando richiesto e che stavano zitti il resto del tempo. E lì ho capito che era ora di lasciar perdere, per il mio benessere ma anche per rispetto di chi mi seguiva da tempo. Ho augurato buona fortuna ai pochi servitori validi che sentivo e non ho più valutato alcuna candidatura. Sono passati diversi mesi e oggi posso dire di stare molto meglio, sono molto più rilassata (e non leggere insulti giornalmente ha fatto la sua parte). 

Fatta questa lunga premessa, concludo dicendo che non ho intenzione di chiudere il profilo e neanche il blog. Non so se un domani troverò l'ispirazione per scrivere nuovamente i miei pensieri o le mie esperienze, quindi terrò tutto in pausa. Concludendo, chi punta ad un rapporto quotidiano può fare a meno di mandarmi la candidatura, mentre tutti gli altri possono contattarmi per email e di tanto in tanto cercherò di rispondervi. 

Dea Chiara