Quando la schiavitù porta alla malattia

Come in tanti avete notato, sono mancata per diverso tempo sia qui sul blog che su facebook. Vi spiego subito il motivo, perché anche se il fatto è personale, ci tengo a far sapere che tipo di personaggi circolano tra di noi e magari la mia esperienza potrà risultare utile ad altre/i.

Purtroppo essendo impegnata con l'università e dovendo tornare di tanto in tanto in Sicilia, da parenti ed amici, ho dovuto prendere la decisione di tenere meno schiavi, in modo da evitare di accettarne troppi e non essere poi in grado di gestirli a causa della mancanza di tempo. Per questo motivo molti di coloro che si sono proposti a me sono stati gentilmente rifiutati, non per cattiveria ripeto, ma per necessità mia. Molti non l'hanno presa benissimo, ma hanno comunque accettato, dispiaciuti, la mia decisione. Altri, come ben si può immaginare, sono passati semplicemente oltre, perché per loro non importa chi li domina, una donna vale l'altra. Un soggetto invece, oltre a non prendere bene la mia decisione, ha deciso di rendermi la vita un inferno.

Mi aveva detto che mi seguiva dalla mia prima apparizione su facebook e che aveva tentato varie volte di entrare in contatto con me, ma che non ci era mai riuscito e che era stanco di questa situazione. Dopo avergli comunicato che non avevo intenzione di accettarlo tra i miei schiavi, dato il suo atteggiamento aggressivo e pressante, ha detto che me l'avrebbe fatta pagare, ma lì per lì non ci ho dato peso.

Non so come, dopo un paio di settimane ho cominciato a ricevere chiamate con il numero anonimo nel mio cellulare personale (ma ho l'abitudine di non rispondere ai numeri anonimi). Ho pensato che fossero le solite compagnie pubblicitarie e ho lasciato correre. La preoccupazione seria è iniziata quando ho saputo da casa mia, in Sicilia, che arrivavano chiamate nel telefono fisso sia di giorno che di notte. Le prime volte mia madre sentiva solo respirare, ma una volta una voce maschile le ha detto "Voglio parlare con la mia Padrona". Mia madre, spaventata, ha riattaccato immediatamente e lo stesso giorno ho ricevuto un messaggio, da parte del soggetto che avevo rifiutato, dove mi comunicava che ora aveva trovato un modo per starmi ancora più vicino, perché conosceva il mio indirizzo. 

Da lì, come potrete immaginare, è partita la denuncia ed ora che il soggetto è stato individuato, mi sento più tranquilla, anche se il problema non si è sicuramente risolto, perché purtroppo è ancora libero di importunarmi e di crearsi mille profili allo scopo. Il consiglio che mi è stato dato è quello di bloccarlo ogni volta, di fare screen ai messaggi che mi invia e di spedirli come prove per la denuncia. Ho cambiato numero, ho fatto cambiare numero ai miei, nella speranza di tenerlo lontano dalla mia vita. Ora spero che la giustizia faccia il suo corso e spero che questo soggetto paghi per ciò che ha fatto, ma non ho intenzione di abbandonare la mia passione per uno psicopatico. 

Io non sono Chiara se non posso dominare e perciò farò il possibile per essere presente e dedicarmi a chi invece rispetta le donne e le vuole venerare come stile di vita e ovviamente rischierò di incontrare altri così, ma è un rischio che sono disposta a correre... non mi piace farmi intimorire da esseri inferiori e le scarpe in testa preferisco metterle io.